LA POSTURA PARLA DI NOI

il corpo riflette le nostre emozioni

“Io non ho un corpo, io sono un corpo”

con questa affermazione il padre della psicanalisi, S. Freud, ci fa riflettere sul fatto che il corpo attraverso i suoi atteggiamenti ci parla della costituzione e del nostro carattere .

Quando nel mio studio si presenta un paziente, già la valutazione inizia dal semplice parlare dove osservo ad esempio la posizione delle spalle, l’inclinazione del collo e come si muove e quali sono i suoi atteggiamenti cercando di percepire aspetti sia psichici che emozionali dato che sono influenzati dalla postura del suo corpo.

Definiamo Postura la posizione occupata dal corpo nello spazio a sua disposizione ed è connesssa al tono muscolare, ma è anche la nostra risposta alle relazioni inconscie e conscie. Il corpo ha un suo linguaggio che attraverso la postura riflette gli stati emotivi e viceversa e non è controllabile ed appartiene a un movimento interno inconscio dove si interconnettono muscoli, articolazioni, ossa, sistema nervoso determinando un equilibrio o un disiquilibrio e dando origine ad un sintomo spesso doloroso.

Le tensioni muscolari sono espressioni dell’inconscio da stress e sovraccarico , della rabbia, della paura, del rifiuto e del conflitto. Tante volte pur avendo queste emozioni facciamo finta di non averle o di poterle gestire fino a che proviamo a dimenticarcene, ma il sintomo doloroso che è espressione di tensione muscolare ci ricorda la difficoltà che abbiamo nel mantenerci in equilibrio.

Il corpo fa parte di quel linguaggio che nella nostra vita tendiamo a sottovalutare. Quando nasciamo il nostro interagire con le persone e il mondo circostante è basato unicamente sul tatto e la bocca e con essi comunichiamo i nostri sentimenti e con il passare degli anni e lo sviluppo spendiamo energie per riuscire a parlare meglio per comunicare trascurando il nostro corpo.

I muscoli scheletrici, collegati al sistema nervoso , rispondono in modo inconscio: è vero, infatti, che non attivo i muscoli consapevolmente per un movimento o un gesto comune ( es prendere una penna o grattarsi il naso), ma si attiva una risposta automatica della situazione contingente che provoca un’emozione che è la stessa che scatta quando si mettoe la mano su un coperchio bollente; l’informazione non passa dal talamo, ma va direttamente al sistema limbico e in particolare all’amigdala che mette in atto il “sequestro dell’amigdala”. I nostri muscoli e il tessuto connettivo restajno in tensione in maniera continuativa rendendoci “pesanti”, senza essere consapevoli quali siano i traumi o conflitti .

La parte del corpo con maggiori accumoli di tensioni molto probabilmete sfocierà in un sintomo di tipo doloroso e avrà come conseguenza alterazioni posturali.

Quello che mi spinge a scrivere tutto questo non è per sciorinare un semplice elenco di cosa si può fare da un punto di vista tecnico, ma è di porre l’attenzione su come la nostra sfera emotiva possa incidere seriamente sulla nostra salute fisica. Pensate a chi è affetto da scoliosi che nella maggior parte dei casi sono individui con una forte introversione, paura e timidezza che porta a chiuderli sia dal punto di vista fisico che emotivo incidendo sulla curvatura della colonna vertebrale.

Molto possiamo imparare sui testi di medicna cinese o giapponese dove nella loro cultura l’equilibrio è basato dallo scorrere senza intoppi dell’energia dei meridiani che riflettono i più un organo e il benessere e la bellezza è data dall’armonia tra mente e corpo.

Esistono tecniche di Rieducazione Posturale, in particiolar modo pratico la Mezieres, ma in un contesto di riequilibrio posturale non disdegno l’interagire di tecniche osteopatiche e di trattamenti di Shiatsu e Kochi Method; infatti più di una volta trattando il fegato o gli psoas ho scatenato reazioni emotive dei miei pazienti, con pianti a dirotto e senso di liberazione.

Postura è anche emozione ed emozione è anche postura.

Fabbrica della Salute al tuo servizio per trovare il modo migliore per aiutarti.

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