PARTE 5
Ogni anno più di 320.000 atleti partecipano a campionati italiani. Il numero di giocatori negli ultimi anni è aumentato e questo ha incrementato il numero di infortuni. I giocatori sono a rischio per lesioni traumatiche e per lesioni degenerative. Le lesioni più frequenti nella pallavolo sono dovute a movimenti ripetitivi degli arti superiori di over head durante il servizio, la schiacciata o il muro con un particolare sovraccarico alll’articolazione della spalla. Altra sede interessata è la zona metacarpo falangea della mano
Durante il servizio o la schiacciata i muscoli della cuffia dei rotatori sono importanti per generare la forza necessaria per muovere la spalla. Le lesioni complete in giocatori giovani siano rare, lesioni degenerative o infiammazioni acutedovute all’utilizzo ripetitivo sono frequenti.Normalmente, un po’ di riposo e terapie fisiche come la TECAR IASTM sono sufficienti per il recupero e MANOVRE DI TERAPIA MANUALE OSTEOPATICA
Nel caso invece il dolore o un deficit di forza continuasse è consigliato contattare uno specialista della spalla per valutare la necessità di un intervento chirurgico.
Nella pallavolo in particolare durante la schiacciatae il servizio viene particolarmente sollecitata l’articolazione della spalla con uno stress meccanico trasmesso alle strutture articolari, in particolare capsulari e legamentose. Questo produce nel tempo, anche in assenza di traumi importanti, una “lassità” o una “rigidità” acquisita che a sua volta produce danni “da usura” alla “guarnizione” della spalla, al labbro glenoideo e alla capsula articolare, Slap
Tutto ciò si traduce in dolore e riduzione della funzione e prestazione dell’attività sportiva.
Un trattamento riabilitativo precoce con recupero fisiologico della funzione della articolazione scapolo-toracica e rinforzo muscolare dei muscoli della cuffia dei rotatori può essere sufficiente.
Nel caso permanesse una sensazione di instabilità/rigidità si consiglia di contattare un esperto di chirurgia della spalla per valutarne le cause ed eventuali trattamenti.
Le distorsioni della caviglia sono i traumi più frequenti delle pallavoliste e sono la causa di stop prolungati e frequenti durante il campionato. Dopo una distorsione di caviglia si consiglia di seguire il protocollo “RICE” (R=riposo, I=ice, C=compressione con fasciature, E=elevazione dell’arto).
Ogni distorsione di caviglia necessità di una buona riabilitazione quotidiana.
La maggior parte delle distorsioni vengono trattate conservativamente con terapie manuali, recupero muscolare e propriocettivo per diminuire il rischio di recidiva. Nel caso il dolore continuasse oppure permanesse una sensazione di instabilità è consigliata una visita specialistica.
Il ritorno alla competizione è consigliato nel momento in cui il giocatore non riporta più dolore sia a riposo che al carico in punta di piedi.
L’intervento chirurgico, invece, è consigliato nel caso permanesse una sensazione di instabilità della caviglia o nel caso di lesioni associate come lesioni condrali o impingment anteriore della caviglia.
Una tendinite del tendine rotuleo e un’infiammazione del tendine che connette la rotula alla tibia. La tendinite del rotuleo è frequente negli atleti che effettuano balzi ripetuti e creano una particolare sollecitazione sull’apparato estensore del ginocchio e sull’articolazione femore-rotulea. Questo può produrre un’infiammazione persistente ai tendini di pertinenza (rotuleo e quadricipitale) che nel tempo evolve in senso degenerativo (tendinopatia o tendinosi) portando anche a lesioni acute. Inoltre, lo stress sull’articolazione può portare da uno stato infiammatorio ad una lesione o degenerazione progressiva della cartilagine. È importante valutare questi fattori in fase precoce ed analizzare eventuali fattori predisponenti (es. mal allineamento rotuleo e altezza rotulea). Terapie fisiche, stretching ed esercizi mirati possono curare queste patologia. Buon riscontro terapeutico si ha con la tecnica Graston Technique
La maggior parte delle lesioni del legamento crociato anteriore nei pallavolisti si verifica durante la fase di discesa dopo il salto. Il giocatore avverte una sensazione di “crack” e immediato gonfiore del ginocchio. Una valutazione specialistica è d’obbligo associata a un’indagine strumentale come la RMN. Siccome la lesione del crociato non guariscono a causa della sua natura si consiglia la ricostruzione chirurgica. I tempi di recupero agonistici sono dai 6 ai 9 mesi. Esistono esercizi mirati per evitare questo tipo di lesione ed è consigliato discuterne con un bravo preparatore atletico.
Il dolore lombare è una causa frequente di dolore cronico nei pallavolisti. Spesso è di origine muscolo-legamentosa dovuto ad eccessivo lavoro oppure da movimenti scorretti. Normalmente il dolore si risolve con il riposo, le terapie manuali, tecarterapia con iastm, e trattamenti osteopatici. In caso il dolore si irradiasse all’arto inferiore o fosse associato a debolezze o intorpidimento di una gamba potrebbe essere dovuto ad un’ernia che comprime una radice nervosa. In questo caso si consiglia di contattare uno specialista per una valutazione approfondita.In conclusione i traumi nella pallavolo possono essere prevenuti tramite particolari protocolli di rinforzo muscolare ed esercizi mirati alla propriocezione del corpo Si possono utilizzare delle ortesi di supporto o taping per le articolazioni per proteggerle o stabilizzarle nel caso siano lesionate. Si consiglia di evitare superfici dure, riscaldarsi sempre prima di ogni allenamento e partita ed eseguire esercizi quotidiani di stretching. Nel caso in cui il pallavolista non recuperasse rapidamente dal trauma/lesione si consiglia una vista specialista. Spesso è utile per l’atleta per prevenire infortuni e migliorare la performance l’utlizzo dei Formthotics.
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