Il termine “interdipendenza regionale”, in ambito muscoloscheletrico, si riferisce al concetto secondo il quale il disordine primario del paziente può essere causato o associato a disfunzioni in regioni anatomiche distanti e apparentemente ad esso non collegate.
Esempi: molti studi descrivono la correlazione tra artrosi di ginocchio e dolore lombare, trattamenti del rachide lombare per la gestione di pazienti con disordini di anca e ginocchio, trattamenti del rachide toracico e delle coste per i pazienti con dolore cervicale e impingement di spalla, o il trattamento del rachide cervicale per pazienti con epicondilalgia laterale di gomito.
È da sottolineare che il modello di IR non riguarda il dolore riferito o irradiato.
Questo modello può aggiungere chiarezza al quadro clinico del paziente e guidare gli interventi riabilitativi successivi. Ovviamente, nella pratica clinica, la regione principale del disturbo non deve essere ignorata.
Ciò ci riporta a principi di medicina cinese e giapponese con collegamenti a distretti corporei lontani per avere un effetto di tipo antalgico. Di solito si ritiene che gli arti superiori siano speculari a quelli inferiori e provare ad esempio trattare un problema di spalla destra con un trattamento all’anca destra o un gomito sinistro con il ginocchio sinistro.
Nel KOCHI METHOD, che pratico e considero un tipo di shiatsu innovativo ed avanzato, ci sono punti che messi in relazione tra loro e distanti senza una logica anatomica, ma energetica, riescono a rilassare la muscolatura.
Valutare a tutto tondo significa trovare disfunzioni che originano su un concetto più globale o se piace,più olistico del corpo, interagendo con approcci sia occidentali, che osteopatici che di concetto orientale!


